Rarità assoluta, hot hatch dal carattere unico, la BMW Serie 1 più cattiva di sempre è equipaggiata con un tre litri Twin Power Turbo da 340 cavalli e ben 500 Nm di coppia. Vediamo insieme come si è comportata su strada questa BMW m140i.
Difficile distinguerla dalla Serie 1 che siamo abituati a vedere sulle nostre strade: la caratterizzano i “baffetti” posti sulle prese d’aria del paraurti frontale e gli specchietti retrovisori esterni dello stesso colore (nel mio caso in carbonio, standard in alluminio satinato), i cerchi da 18 pollici dedicati (sul mio esemplare da 19 pollici) ed i due terminali di scarico separati.
Il classico doppio rene frontale spicca sulla parte anteriore della vettura insieme ai proiettori Angel Eyes dalla forma allungata. Nervatura sporgente sulla linea di cintura della fiancata, coda tronca dal taglio verticale, con fari posteriori a sviluppo orizzontale. Più bassa di 10 millimetri rispetto alle versioni standard, la vettura del mio test guadagna carattere grazie a vari accessori del pacchetto M Performance: cerchi dal disegno dedicato, calotta degli specchietti retrovisori in carbonio, estrattore al posteriore (solo a fini estetici), minigonne laterali di colore nero con la scritta “M Performance”.
Design sportiveggiante ma non troppo estremo, solo un occhio attento potrà distinguerla dalle Serie 1 meno performanti in circolazione.
Ritrovo la familiarità degli interni della famiglia Serie 1: contagiri e tachimetro analogici posti di fronte al guidatore nel quadro strumenti, sono supportati da un piccolo display digitale sul quale posso vedere le classiche informazioni di viaggio come la media dei consumi o l’autonomia della vettura. In cima alla plancia spicca l’ampio display in formato 16:9 del navigatore satellitare Pro (optional installato sulla mia vettura), sotto al quale sono ubicati i tasti della radio e del climatizzatore automatico.
Dettagli del pacchetto M Sport rendono sportiveggiante il look dell’abitacolo, che si arricchisce del volante a tre razze sportivo in pelle ed alluminio (con i comandi della radio e del cruise control) e dei badge metallici con il classico logo M. Sedili confortevoli e facilmente regolabili grazie ai numerosi comandi manuali, abitabilità interna notevole a patto di non essere alti oltre 190 cm, visibilità eccellente in tutte le direzioni ed un bagagliaio dalla capienza di 360 litri (in linea con la categoria).
La vettura che ho utilizzato per il mio test drive è equipaggiata con una lunga lista di optionals tecnologici: il navigatore satellitare Pro, oltre ad offrire un display ad alta risoluzione più ampio e più leggibile (8,8 pollici), offre mappe aggiornate, la possibilità di connettere la vettura in rete grazie ad una scheda dati (tecnologia ConnectedDrive), i comandi vocali e la navigazione sul web. Il tutto facilmente controllabile grazie ad un comando circolare chiamato iDrive posto sul tunnel centrale nell’abitacolo.
I fari direzionali FullLed frontali con abbagliante automatico aiutano nella guida in notturna, il sistema KeyLess ci permette di accedere all’abitacolo senza usare la chiave della vettura, il climatizzatore automatico porta rapidamente l’abitacolo alla temperatura desiderata e l’impianto audio Harman Kardon mi coccola con un suono pulito e cristallino durante i miei viaggi. Nessun dispositivo eccessivamente tecnologico, tutto è ancora piacevolmente analogico e semplice, quasi per ricordare a chi avrà la fortuna di sedersi al volante che l’attenzione sarà da dedicare principalmente alla strada ed al divertimento.
Posteriore o integrale? Meglio la sportività o la sicurezza? In realtà nell’utilizzo stradale le differenze non sono poi così percepibili. Certo, potranno limitare le doti di maneggevolezza i 90 chilogrammi extra che gravano sul corpo macchina provvisto di trazione xDrive, ma potersi muovere con disinvoltura nel misto dando gas al poderoso sei cilindri turbo, senza i controlli che preventivamente tagliano potenza, non ha davvero prezzo.
Il benefico della trazione integrale che equipaggia il mio esemplare sta tutto lì: osare senza essere bacchettati dall’elettronica, riuscendo a farlo su ogni tipo di fondo stradale e con qualsiasi condizione meteorologica. I sei pistoni che stanno messi in fila sotto il cofano sembrano essere lì solo per aspettare il tuo via, per schiacciarti addosso ben 500Nm che arrivano già a 1500rpm e ti portano con arroganza fino a quota 6500rpm, dove lo Steptronic ad otto rapporti ingrana un’altra marcia (dandoti anche un bel colpo nella schiena) e ti fa ripetere il tutto.
Un siluro nel dritto, uno sparo da una curva all’altra nel misto, grazie al controllo elettronico dell’assetto sono io che decido come tutto questo dev’essere ponderato. Le quattro modalità di guida mi permettono infatti di trasformarla da morbida e docile vettura quotidiana a vera bestia da strada, avida di sorpassi ed allunghi a limitatore. E se non vi basterà l’adrenalina delle prestazioni, potrete godere del sound (mai eccessivo) che ben conosciamo accompagnato dal soffio della turbina Twin Scroll. Una libidine.
Forse, in relazione alla potenza, il propulsore turbo più gustoso che abbai mai provato.
La casa tedesca dichiara una velocità massima di 250 km\h (autolimitata) e uno scatto da 0 a 100 km\h coperto in 4,4 secondi (con trazione xDrive).
I consumi da me rilevati in una settimana d’utilizzo su percorsi misti di qualsiasi tipo (a velocità da codice stradale) si sono attestati su un valore di 11,5 km\l che, considerando il motore turbo di grossa cilindrata, il peso della vettura e la trazione integrale, risultano un ottimo valore di percorrenza (anche grazie alla parsimonia della modalità Eco Pro). Valore nettamente in calo nel caso in cui siate abitualmente immersi nel traffico cittadino o siate predisposti alla sindrome del “piede pesante”.
Forse è il caso di ricordarlo: questa sarà l’ultima BMW Serie 1 disponibile con un 6 cilindri sotto il cofano, poiché la prossima generazioni per questioni di spazio non potrà ospitare propulsori di queste dimensioni. E sarà l’ultima per la quale potrete scegliere la trazione posteriore.
Unica, maledettamente veloce, riesce ad avere una “schiena” ed una possenza nell’erogazione che ahimè le dirette rivali non sono riuscite a trasmettermi. Sarà per il numero di cilindri, per la quantità di coppia spropositata (per questo segmento), ma ho trovato in lei qualcosa di davvero esclusivo.
Consigliata non a chi a cerca un’auto per spostarsi da un punto A ad un punto B (se necessario può fare anche quello), ma a chi vuole un oggetto che possa soddisfare e rendere felici ad ogni metro di strada della propria giornata.
NB. Per maggiori dettagli consiglio la visione del video che trovate sul canale YouTube. Clicca QUI per vedere altre video prove su strada o leggi altri articoli.
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