Una settimana al volante della leggendaria due posti della casa giapponese, nata nel 1989 ed arrivata ora alla sua quarta versione. Ultima nata dalle serie MX-5, l’RF si distingue dalla “classica” versione grazie alla sua capote rigida, ripiegabile elettricamente.
Se volessimo determinare il grado di sportività di un’automobile dalle sue dimensioni e dal suo peso, credo che la Mazda MX-5 RF possa, già da ferma, essere considerata una vettura sportiva a tutti gli effetti. 391 cm di lunghezza, 173 cm di larghezza, 123 cm d’altezza e 1050 Kg di peso.
La sua estrema compattezza ha permesso di creare un connubio davvero piacevole tra forme e linee stilistiche. Caratteri tipicamente orientali contraddistinguono il lungo cofano anteriore, i proiettori frontali con tecnologia FullLed dalla forma affusolata, le fiancate morbide e la coda corta.
Il Body-Kit montato sulla mia versione Limited Edition (50 esemplari importati in Italia) contribuisce, grazie allo split frontale ed alle minigonne laterali, ad “abbassare” ulteriormente il corpo macchina.
Ed un colpo d’occhio generale che risulta a mio parere eccezionale sia con capote chiusa, sia in modalità cabrio.
Difficile trovarle qualche difetto oggettivo a livello estetico. Questo grazie all’esperienza maturata in casa Mazda dopo quasi trent’anni di evoluzione del modello ed un record mondiale di oltre un milione di esemplari venduti.
Grande attenzione dedicata alla scelta dei materiali per conferire un immediato impatto di qualità generale all’abitacolo. Pelle, alluminio satinato, alcantara con cuciture a contrasto e plastiche morbide ricoprono l’intera plancia ed i sedili sportivi Recaro ( che integrano nel poggiatesta le casse dell’impianto Bose ).
Il display da 7 pollici è stato posizionato a sbalzo sulla parte alta della plancia ed è facilmente controllabile grazie alla sensibilità touch dello schermo. Oppure grazie al pratico selettore circolare posto sul tunnel centrale (in posizione forse un po’ arretrata, rischia spesso di essere premuto dal gomito del conducente durante la guida).
Tre selettori circolari che controllano la climatizzazione, due porte USB, il bottone per ripiegare la capote, il freno a mano con la leva classica e il pomello del cambio manuale meccanico a sei rapporti.
Tre gli indicatori circolari posti davanti al guidatore, due di tipo analogico ed uno di tipo digitale.
Informano il conducente circa ogni parametro inerente la guida ed i dati di viaggio (tachimetro, contagiri, consumi e sistemi di sicurezza attivi).
Il volante è stato pensato proprio per la guida sportiva: la sua posizione è quasi completamente verticale e la corona è di dimensioni ridotte per garantirne un controllo ottimale in tutte le situazioni.
Limitati nella presenza e nella capienza i vani portaoggetti nell’abitacolo, come d’altronde lo è il baule, adatto ad accogliere solo due borse da viaggio morbide. Cosa si poteva migliorare? La sensazione d’integrazione nel corpo vettura è ottimale ma avrei preferito avere la possibilità di regolare il sedile in altezza ed il volante in profondità.
Ricca la dotazione tecnologica presente a bordo: ho trovato molto utile il led luminoso posto negli specchietti retrovisori laterali che mi informa della presenza di un’automobile nell’angolo cieco in fase di sorpasso, viene ugualmente impiegato quando si procede in retromarcia per uscire da un parcheggio.
Sempre leggibile, abbastanza veloce e di facile utilizzo il sistema Mazda Connect integrato nel display touch da sette pollici al centro della plancia, mostra le informazioni di viaggio, la radio digitale ed il software di navigazione (buono ma non sempre preciso).
Chiudono la lista degli optionals:
Dovrei poter scrivere fino a diventare noioso per potervi descrivere il feeling di guida trasmesso da questa Mazda MX-5 RF Limited Edition. Cercherò di essere il più conciso possibile.
Cosa rende uniche le sensazioni di guida al volante di un’auto come questa?
In primis la compattezza, la leggerezza del corpo auto ed il bilanciamento perfetto dei pesi, giocano un ruolo chiave nella gestione della due posti in ogni situazione. Queste cose determinando un’immediata risposta della vettura sia in fase d’accelerazione, cambio di direzione e frenata.
La trazione, operazione delegata all’assale posteriore che, grazie all’implementazione di un differenziale autobloccante meccanico, riesce a regalare sensazioni di controllo assoluto escludendo fenomeni di sottosterzo e sovrasterzo (con il supporto supplementare dei sistemi elettronici).
Il chirurgico cambio a sei rapporti, capolavoro ingegneristico assoluto dagli innesti ravvicinati e della leva corta, è un esempio palpabile di come dovrebbe essere costruito e gestito un cambio manuale nel 2018 su un’auto sportiva.
Il motore naturalmente aspirato da due litri e 160 cavalli stupisce, più che per la potenza assoluta, per l’elasticità e pienezza fin dai bassi regimi garantendo un allungo e un sound formidabili fino a quota 7500 rpm, esaltando le caratteristiche sportive del telaio e degli ammortizzatori Bilstein (dalla taratura rigida, assicurano con grande mia sorpresa comfort e sensazioni positive anche su fondi dissestati).
Freni anteriori firmati Brembo a quattro pompanti (montati su questa Limited australiana) permettono decelerazioni istantanee, supportati da un’ottima sensibilità del pedale del freno.
Potrei continuare parlando del perfetto feeling dello sterzo, delle reazioni mai brusche del telaio, del comportamento esemplare in curva, ma non vorrei esagerare con gli elogi (dovuti).
Vi dirò solo che se a tutto questo aggiungiamo la possibilità di aprire la capote in 13 secondi (o sotto i 10 km\h) con un semplice tasto, viaggiando così con il vento fra i capelli, si arriva vicino a qualcosa che potrebbe assomigliare alla felicità o meglio ad una sensazione viziosa di esaltazione che crea dipendenza e assuefazione. Superb job, Mazda!
La casa dichiara una velocità massima di 215 km\h e uno scatto da 0 a 100 km\h coperto in 7,3 secondi.
I consumi da me rilevati dopo una settimana d’utilizzo su percorsi misti di qualsiasi tipo (a velocità da codice stradale), si sono attestati su un valore di 6,5 litri per 100 chilometri.
Non saranno le linee estetiche a farvela ricordare, forse non saranno gli interni a stupirvi, ma quello che è certo è che il piacere di guida raggiunge su questa MX-5 RF un livello che probabilmente mai prima d’ora avevo trovato.
La sua compattezza, la sua capacità di “dialogare” con il guidatore, le sue reazioni prevedibili ed il suo carattere mai esuberante, ne fanno una sportiva vera, capace di regalare sensazioni pure che di questi tempi vanno via via scomparendo sulle vetture di questa fascia di prezzo.
Con circa 28.000 euro si può acquistare la versione con capote in tela ed equipaggiata con i 1.5 litri da 131 cavalli, mentre servono 33.000 euro per la versione RF con il 2.0 litri.
Questa Limited Edition in serie numerata da 50 esemplari, si pone al top di gamma con un prezzo chiavi in mano di circa 36.500 euro.
N.B. Per maggiori dettagli consiglio la visione del video che trovate sul canale YouTube. Clicca qui per altri video o leggi altri articoli.
Thanks to: Mazda Australia